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domenica 23 ottobre 2011

Alfajores de maicena e Primo BLOG COMPLEANNO

Vorrei ringraziare tutti coloro che mi seguono per questo anno meraviglioso, questa mia nuova avventura che mi ha regalato emozioni, confronti e distrazioni dalla vita reale. Grazie a tutti i miei follower e ai miei commentatori! Avrei voluto festeggiare con una torta ma anche questi pasticcini sono deliziosi e poi li state aspettando da tempo perchè ve li anticipai nel post precedente. Ho preso la ricetta dal blog: "Ciliegina sulla torta", vi consiglio di andare a fare una visitina, ha tante gustose ricette e foto deliziose! ;)
IL MIO PRIMO BLOG COMPLEANNO 
anche se in ritardo perchè l'ho festeggiato qualche giorno fa: 
il 19 ottobre!!
Questo che vi presento è un dolce tipico Argentino e Sud Americano! 
Un alternativa per deliziarsi della fantastica salsina Mou al latte! :P

Gli Alfajores de Maicena sono dei biscottini tipici della tradizione Argentina. Esteticamente li troviamo composti da due dischetti piccoli di frolla leggerissima fatta con maizena e farciti con una goccia di Dulce the Leche che è una salsa mou o se preferite crema mou o caramello. Vi rimando QUI!
Sono molto deliziosi e vi avverto: “uno tira l’altro”


Dose per circa 30 coppie di biscottini:
(in parentesi le mie dosi adattate in proporzione a ciò che avevo)

Ingredienti
Per l’impasto della frolla

100 g di zucchero (90)
130 g di burro morbido (100)
3 tuorli, 75 gr
180 g di maizena (non ne avevo e l’ho omessa, ahimè è l’ingrediente principale, non uccidetemi :P li proverò con la maizena)
120 g di farina 00, per me MOLINO CHIAVAZZA (180 per compensare la mancanza della maizena, so che è scorretto)
1 cucchiaino di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale

Per farcire e decorare
dulce de leche q.b.
farina di cocco, nonché tritato (facoltativo) q.b.

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 180° per 15 minuti.
Prendete una terrina e con l’aiuto di un cucchiaio di legno ridurre il burro a crema con lo zucchero e il sale.
Aggiungete i tuorli e mescolare bene fino ad ottenere un composto omogeneo, unire la farina setacciata con la maizena, il lievito e il bicarbonato ed amalgamare il più velocemente possibile. Avvolgere con la pellicola e lasciare in frigo per 2 o 3 ore.
Stendere l’impasto ad uno spessore di circa 5 mm e, con l’aiuto di una tazza da caffè di diametro 4 cm. Disponete i biscottini nella teglia rivestita con carta forno e rimettere in frigo per 30 minuti.
Cuocere in forno a 180°C per circa 10 minuti e sfornare appena risultano dorati e disporli sulla gratella per farli raffreddare completamente.

Per farcire e decorare:
Quando i biscotti sono completamente raffreddati prendetene uno e farcite con poco Dulce de Leche e applicarne un secondo sopra con una leggera pressione. Deve somigliare ad un mini panino o per essere più delicati ad un bacio di dama.

Eventualmente lo gradite potete rotolare i bordi degli Alfajores nel cocco rapè.
Io GRADISCO :P anche se non è previsto nei tradizionali

PS: litigavo con i miei biscottini perché la mia salsina scivolava fuori, malgrado la consistenza collosa e un po’ dura. Ma sicuramente perché l’ho preparato con il procedimento fatto in casa usando solo latte intero e l’ho fatto cuocere troppo! ;)









Con questa ricetta partecipo al contest di Dolci Ricette 
Il dolce più peccaminoso
Peccato capitale: IRA perchè è stato snervante applicare la salsa che era racchiusa tra i due biscottini, colava da tutte le parti, ma dopo che si è assestata e consolidata i miei alfajores erano così deliziosi: una vera goduria! :P
Quindi passata l'IRA della rpeparazione sarete compensati dalla GOLA e dall' AVARIZIA   :D


Con questa ricetta partecipo anche al contest di Fujiko
Capolavori da Gustare


PS: questo non vuole essere un post triste, tutt'altro, ma mi sembra doveroso dare un caloroso addio ad un ragazzo giovane e pieno di talento quale era Marco Simoncelli: campione del moto gp. Aveva un futuro promettente e tutta una vita davanti! ;) Simpatico e pieno di voglia di fare! Ci mancherai molto! Ti ricorderemo sempre con il sorriso sulle labbra!

domenica 8 maggio 2011

Cannoli Siciliani per la mamma

Auguri a tutte le mamme della blogosfera e non! ;)
Oggi voglio proporvi un pasticcino per festeggiare la festa delle nostre mamme: “I Cannoli Siciliani”.
Quando si comprano i pasticcini ne prendiamo sempre 2 per mia madre, i classici cannoli non mancano mai nella guantiera per mia mamma. Lei è siciliana e beh lo sono anch’io che invece adoro “la Cassata” altro dolce spettacolare della Sicilia!   :P

Facendo delle ricerche ho scoperto una buffa storia sul nome dei cannoli che in passato prendevano questo nome proprio perché ricordavano i rubinetti dell’acqua che appunto vengono chiamati “Cannoli”.
Inoltre è un dolce nato per caso nel periodo di carnevale di molti decenni. Vorrei ricordarvi che avrei in mente di scrivere di tutte le storie dei dolci e altri piatti, (da notare che ho messo una pagina apposita, che ancora non ho scritto!  :D) ma purtroppo non ancora inaugurata, però vorrei poter postare un girono tra tante storie e tradizioni anche la storia del Cannolo Siciliano, per cui vi invito a visitare la pagina delle tradizioni più in la! ;)

Due sono le principali varianti dei cannoli, una delle quali prevede la farcitura di pistacchi di Bronte, l’altra invece canditi e cioccolato a pezzettini, chiaramente varia dai diversi paesi della regione Sicilia.
Alcuni prevedono l’aggiunta di cacao altri no.

Io vi propongo la variante al cacao con la farcitura di ricotta e pezzetti di cioccolato senza canditi, solo perché nelle pasticceria della mia zona “Puglia”, gli ho sempre visti e mangiati così, se non ricordo male non vengono spolverizzati di zucchero a velo, ma credo che noi possiamo permettercelo, anche la dove si dovessero coprire difetti, anche se credo che i cannoli debbano essere così, diciamo leggermente mostriciattoli o più carinamente dire “imperfetti”. Inoltre in Sicilia li fanno molto più grandi, le ricette prevedono l’utilizzo di un taglio di pasta di 10 cm per lato. Io invece propongo quelli più piccoli, in modo che siano più carini, eleganti e non diventi un impegno gustarlo, ma piccoli momenti di piacere. ;)


 Ricetta presa dal mio ricettario (Quaderno di cucina “Dolci” – De Agostini)
Il ricettario con queste stesse dosi di farina ne fa uscire 10 grandi e devo dire che sbaglia con le dosi della ricotta, infatti l’ho modificata ed adattata. Io ho ridotte le dimensioni di 8 cm per lato, molto più carini e me ne sono venute 24 ma devo ammettere che non sono pratica nella frittura (ma solo perché non friggo mai) e quindi ne ho persi 2 in guerra  :D  e altri 2 si sono aperti perché non volevo unirli con l’uovo sbattuto, poi ho dovuto utilizzarlo! E devo dire che è meglio così perché il ripieghino mi è bastato per soli 20 pezzi. Gli altri due si sono adeguati ahahah 

Consigli: E’ una ricetta che non richiede tempo, però vi consiglio di prepararli il giorno prima l’impasto e friggere le cialde e il giorno stesso che dovete servirli, preparare la farcitura e riempirli per evitare che la ricotta umidifichi la croccante cialda e sarebbe un vero peccato! Così potete anche scolare la ricotta in frigo la notte, in un colino posto su di un piatto. ;)


Ingredienti per 24 cannoli
Per le cialde (involucri, detti “Scorce”)
300 gr di farina
1 cucchiaio di cacao
30 gr di zucchero
60 ml di marsala, cioè un bicchiere scarso circa (in mancanza va bene anche un bicchiere scarso di vino bianco)
30 gr di burro
1 pizzico di sale
Per Friggere
Olio (la quantità dipende dalle dimensioni della vostra padella, ne serve fino ad immergerli completamente)
1 uovo sbattuto per legare l’impasto
PS: (Vi servono dei cannelli metallici per uso alimentare)

Per Farcire e Decorare
600 gr di ricotta di pecora
300 gr di zucchero
90 gr di cioccolato fondente tritato (metterne da parte 2 cucchiai per la decorazione, scegliere i pezzi più grandi)
Canditi per decorare (2 cucchiai)


Procedimento
Per le cialde
Prendere una terrina e unirvi la farina setacciata con lo zucchero,il cacao. Al centro fare un buco e mettervi il burro a pezzi e impastare aggiungendo un po’ per volta il marsala fino ad ottenere un impasto elastico ed omogeneo. Formare un panetto appiattendolo un po’ con le mani e farlo riposare in frigo per mezz’ora. (Il ricettario dice di non utilizzare il frigo ma un luogo fresco, ma io a parte il frigo non ho di meglio!)
Riprendete l’impasto e lavoratelo per qualche minuto e riponete allo stesso modo di prima nel frigo per un ultima mezzora.
Riprendere l’impasto e stendetela di 2 mm precisi così. Non fatela troppo grossa perché in cottura si indurisce e tede a gonfiare. Ritagliate tanti quadrati fino a esaurimento dell’impasto di 8 cm per lato.
Prendete i cannelli metallici e con una goccia di olio oleate, ma proprio non deve notarsi, così da evitare che si attacchino, potete farlo con la punta del dito intingendolo nell’olio.
Arrotolate la pasta obliquamente, come fossero rombi, sui cannelli e congiungete le estremità delle due punte con una spennellata piccola di uovo sbattuto (potete utilizzare anche un albume).
Molti consigliano di non stringere troppo la pasta intorno ai cannelli perché devono gonfiare, ma io ho notato che gonfiano ugualmente e che a lasciare spazio si sformano ed aprono.

Per friggere
Riscaldate l’olio e friggete per pochi istanti, tempo di scurirsi e creare alcune bollicine.
Metterli su carta assorbente e lasciateli raffreddare, togliendo delicatamente i cannelli perché potrebbero sbriciolarsi.

Per la farcitura
Raffinate la ricotta con un colino, però vi giuro che è snervante perchè non scende mai e quindi io ingegnosa vi consigli odi utilizzare uno schiacciapatate. Mescolate con una spatola di legno e amalgamare con lo zucchero. Incorporate bene e aggiungere il cioccolato fondente tritato.
Potete prendere le vostre cialde e riempirle con l’aiuto di un cucchiaino.
Se preferite decorate con gocce di cioccolato e/o canditi E GUSTATE!! :P

Conservare in frigo, come i pasticcini freschi!

martedì 19 aprile 2011

Lingue di gatto per festeggiare i miei 6 mesi con voi



Volevo festeggiare con voi questo piccolissimo traguardo, molto importante per me. Oggi il mio blog compie 6 mesi. E’ per me una grande passione quella di legare il blog alla cucina e viceversa, per cui mi sento molto soddisfatta di essere arrivata dove sono, certo sono all’inizio e non pretendo nulla, anzi non ho fretta di crescere ne tanto meno ho delle aspettative, voglio solo portare avanti questa gioia che mi rilassa, mi distrae e funge da scaccia pensieri, un po’ tipo quando si va in palestra a scaricarsi, beh io vado in cucina :P, o quando i maschietti vanno a calcetto.
Quindi vi dico grazie a tutti, a chi passa di qui per caso, a chi commenta, a chi mi sostiene, a chi viene a prendere spunto, sperò di essere una piccola fonte anch’io, di ispirazione per voi! Posso dirvi che ho voglia e desidero cucinare e farvi vedere, quindi pubblicare un sacco di cosette, che credetemi ho il cervello talmente in attività che non riesco a prendere sonno, ma questo mi fa piacere perché almeno non mi faccio intrappolare dalla negatività della vita, ma suvvia ci sono tantissime cose belle! Dico solo che per me è terapeutico cucinare e ho sempre voglia di sperimentare e divertirmi. L’idea del blog è una cosa a tempo pieno che purtroppo non posso tenere sempre tutto sotto controllo, ma grazie a chi crede in me e chi mi segue, volgendomi anche un saluto perché la cosa più bella nel possedere un blog è il confrontarsi con altra gente che ha il tuo stesso pensiero almeno su una cosa: la cucina, la passione dei dolci e del cucinare e che ama parlare, commentare, prendere spunto in compagnia!
Questo post lo dedico a voi! GRAZIE DI TUTTO CUORE!

Queste lingue di gatto sono per festeggiare insieme!
E’ la prima volta che le faccio, purtroppo non ho mai assaggiato le originali, (vorrei per poterle paragonare) ma chi le ha provate mi ha detto che sono proprio come quelle vere.
La ricetta è tratta da un libro a volumi a me molto caro perché è stato il mio primo libro. Peccato che i miei non mi fecero continuare la serie, eh sì perché avevo poco più di 12 anni, ero piccola e questo libro è cresciuto con me, ed io amo i libri e ne ho cura!
Vi metto una foto, purtroppo anche a volerla riprendere non la fanno più questa collana!
Chissà se qualcuno di voi ne possiede qualche volume o tutti! Fatemi sapere. ;)

 




 Il libro è della casa editrice “De Agostini” si intitola “Quaderni di cucina” – volume “Dolci”



La prossima volta proverò un'altra ricetta riguardanti le lingue di gatto di Daniele e i suoi preziosi consigli! ;)








Ricetta tratta da: “De Agostini”, “Quaderni di cucina” – volume “Dolci”

INGREDIENTI
Per circa 30 linguette :P

Farina tipo “00”, 100 gr
Zucchero a velo, 100 gr
Albumi d’uovo, 4 (io ne ho messi 3 perché m sembravano sufficienti)
Vanillina, 1 bustina (l’ho omessa perché non ne avevo)
Burro, 100 gr ( mi è sembrato un po’ troppo perché in forno durante la cottura il burro che fuoriusciva sembrava che friggesse, ma credo che in fondo debbano avere questo gusto delicato, che da freddi è molto equilibrato)

PROCEDIMENTO
In una terrina lavorare con un cucchiaio di legno il burro con lo zucchero a velo, fino a ottenere un composto gonfio e spumoso. Unitevi, poco alla volta, la farina setacciata insieme con la vanillina e, uno alla volta, gli albumi.
Mettere l'impasto in una tasca da pasticceria con la bocchetta liscia e formate tanti bastoncini sottili, della lunghezza di circa 6 cm, adagiandoli sul fondo di una teglia da forno, precedentemente rivestita con carta forno.
Mettete la teglia in forno preriscaldato a 200°C e fate cuocere le lingue di gatto per 7-8 minuti, fino a quando il loro bordo incomincia a colorire. staccatele dalla teglia con una spatola e fatele raffreddare prima di servirle.

Consigli Pratici (del libro, ma in fondo è ciò che tutti sappiamo)
Questi friabili biscottini sono considerati un po’ il jolly della pasticceria: infatti possono accompagnare benissimo dolci al cucchiaio (budini, sorbetti), creme dolci (crema inglese, al cioccolato, alla frutta), o semplicemente si possono servire con il tè o del buon caffè.

 
 
 E qui potete vedere il pacchettino che ho donato al mio Fidanzato! ;)
Che, naturalmente, ha apprezzato! :P





Con questa ricetta partecipo:
al contest di Chiara88 

 
Per il contest dei biscottini impacchettati questa è la mia foto, perdonate l'orrore bianco sul nastro O.o 
 Io ho pensato a tanti pacchettini fatta di velina colorata, io avevo solo questa verde, ma già ho provveduto a prenderne dell'altra perchè mi sono ispirata, questo contest mi ha fatto seriamente pensare a come fare quando si vuole regalare un pò di dolcetti ;)



e... al contest di Le ricette dell’amore vero
Per il contest dei dolci pronti appena usciti dal forno, spero che la foto vada bene, l'avevo già scattata con degli abbellimenti decorativi sulla tavola per la foto, però chiaramente sulle linguette di gatto non ho messo nulla, sono così come li vedete appena uscite dal forno! ;)





e... al contest (fuori gara) di "Cocogianni o Cuocogianni?"

domenica 20 marzo 2011

Zeppole di San Giuseppe



Auguri a tutti i papà 
 e a chi festeggia il suo onomastico.
 
Avevo già in mente di fare le famose “zeppole di San Giuseppe”, le vedevo su vari blog già quest’inverno, le ha fatte persino la mamma del mio ragazzo (buonissime) apposta per me :) per farmele assaggiare! :P Io le assaggiavo solo di questa festa, comprate in pasticceria e sono carissime nemmeno a farle con i guanti!! Anche se ahimè, a mie spese :D ho capito perché sono così care: ve lo spiegherò più giù! Pero le amo tantissimo, il loro sapore mescolato con la crema e le amarene sciroppate, mamma mia non posso farne a meno: LE AMARENEEEEE!!! :P

Le zeppole sono fatte con il classico impasto “choux”. Ci vuole molta forza nelle braccia tempo se vorrete dedicarvi a questa preparazione, ma vi assicuro che ne guadagnerete pienamente!
Le ho preparate tranquillamente, anche se devo dire che quando pensavo di fare le zeppole temevo che non uscissero perché io non ho gli strumenti adatti, o meglio ho le fruste elettriche ma non supportano a lungo la forza di un impasto pesante e duro come si presenta la pasta “choux”. Invece l’impasto è venuto perfetto, e man mano che mettevo le uova veniva sempre meglio. I nervi sono venuti non appena ho dovuto usare la “sac a poche”. Mettere la pasta choux lì dentro è una vera impresa perché non sai come farla scendere perché si appiccica alle pareti della sacca e se non stai attenta si appiccica e si chiude.
Alla fine, pena la perdita di un po’ di pasta, ho mandato a quel paese la sacca e ho preso la mia fidata siringa, certo ad ogni zeppola la riempivo e ne usciva solo una per volta, ma ne ha guadagnato la mia calma! :D
Io ci ho litigato un po’ con la cottura, nel senso che anche a tenerle nel ripiano più alto non cuocevano dentro, rimanendo crude e troppo cotte sotto. Sono andata a spulciare qualche blog e nessuno tra i pochi che ho consultato, pur parlando di zeppole, consigliava la ottura adatta ma la ometteva, dicendo che si potevano friggere o cuocerle al forno! Boh! Per cui ho fatto di testa mia e in preda alla fretta non potevo modificare perché non volevo rischiare di buttar tutto. Per chi passasse di qui, mi farebbe piacere un consiglio personale, per chi le ha fatte :) (io ho un forno a gas, di quelli classici/vecchi “Ariston”, ma per farmi un’idea anche chi possiede altri tipi di forni può dirmi la sua!) ;)


Ricordatevi che il gusto delle amarene fa la differenza per cui, trovate le amarene, costicchiano un po’ e in alcuni paesi non sono facili da trovare, ma senza non sentirete nulla, saranno come dei bignè senza sapore. Amareneeeeee GNAM GNAM!!
E fatele se avete tutta la mattinata disponibile perché ci metterete tanto, più che altro perderete tempo all’inserimento delle uova perché dovete aspettare che vengano assorbite! Perciò fate tutto con calma! Altrimenti rimandate! ;)

Ed ecco a voi le mie zeppole! GNAM GNAM



 
Zeppole di San Giuseppe
(per circa 20 zeppole, io ne ho fatte 12 grandi e 8 piccole, ma ne possono uscire anche 2° grandi, se non perderete un po’ d’impasto per la cucina come me) :D

Ingredienti
Per l’impasto
 500 ml di acqua
150 gr di burro
50 gr di strutto (io ho usato l’olio di semi di girasoli)
5 gr di sale (un cucchiaino scarso)
500 gr di farina
9 uova medie da 50 gr circa (in base all’impasto ne può servire qualcuno in più)

Per la crema
1 uovo
3 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina
Mezzo litro di latte
Scorza grattugiata di mezzo limone
Per decorare

Per decocare
Amarene sciroppate



Per l’impasto
Procedimento:
Mettere sul fornello una pentola con acqua, burro e lo strutto (in mancanza olio) con un pizzico di sale.
Portare a ebollizione e dopo togliere la pentola dal fuoco. Versare in una sola volta la farina e mescolarla con una spatola di legno fino al completo assorbimento. 
Rimettere sul fuoco, continuando a mescolare al fine di asciugare la pasta che risulterà tale al momento che si staccherà dalle pareti e dal fondo della pentola, fino a sentire un rumore come se stesse friggendo, apparirà sul fondo anche una patina chiara attaccata. Togliere dal fuoco e farlo raffreddare un po’, continuando a mescolare di tanto in tanto.
Utilizzate le fruste elettriche (se adatte a supportare tanta pesantezza di un impasto duro) o fate a mano con un cucchiaio di legno. Si può tranquillamente fare a mano, ci impiegherete di più, però dovete avere molta forza. ;) Unire le uova una ad una. Prima di inserirne un altro dovete essere sicuri che l’uovo sia stato incorporato ed assorbito per bene nell’impasto. L’impasto deve presentarsi morbido ed elastico ma compatto.
Per le zeppole al forno:
Preriscaldate il forno per 20 minuti a 180° e rivestite una teglia o più teglie con carta forno.
Riempite una sac a poche (odiosa, io uso la siringa ci metto di più, però almeno m’innervosisco di meno e butto anche meno impasto) con bocchetta a stella grande, (mi raccomando non eccessivamente stretta altrimenti durante la cottura nel gonfiarsi, perderete la classica forma rigata) e spremendo, formate sulla teglia degli anelli, come se fossero ciambelline.
Infornate per 20 minuti circa, forse più, alternando le teglie a 180°C per i primi 10 minuti poi abbassate un po’ per i minuti restanti, regolatevi con il vostro forno.
PS: Io dico sempre che il mio forno va a fiducia, perché conosco i suoi tempi e so che se sono 20 non mi tradirà, però mai dare per scontato, perché un impasto è diverso dall’altre e così vale anche per le ogni preparazioni ;)

Sfornate le zeppole e lasciarle intiepidire giusto il tempo di preparare la crema.


 Per Farcire e decorare:
Per la crema
In una terrina sbattere l’uovo e metterci 3 cucchiai di zucchero e setacciarvi 2 cucchiai di farina.
Ponete sul fuoco lento e versarvi a filo il latte, continuando a mescolare, girando in un senso.
Girate continuamente, fino a cottura avvenuta, la crema dallo stesso senso, potete fare orario, così abituandovi non vi confonderete nel pensare di aver girato anti-orario. Appena la crema inizia a dare segni di bolle, come se scoppiettasse, vuol dire che manca relativamente poco. Quando vedete che la crema comincia ad addensarsi e a prendere una densità consistente, potete spegnere e togliere dal fuoco.

Aprite a metà, a mo di panino, le zeppole e farcire con l’aiuto di una siringa per dolci, spremendo un anello di crema, ma se volete una cosa meno lineare e preferite mettere più crema o meno crema a vostro piacimento, potete farlo tranquillamente anche con un cucchiaino. Tagliare le amarene a metà e metterne 3 all’interno di ogni zeppola. A vostro gusto, ma soprattutto in base a quante amarene avete a disposizione potete metterne di più, a mio avviso le amarene nelle zeppole non sono mai poche e non guastano mai!! :P
Chiudete le zeppole, spolverizzare con zucchero a velo. Con la crema rimasta spremere un ciuffetto abbondante lungo tutto il buco della zeppola, riempendola e facendone uscire un po’ e adagiarvi sopra un’amarena sciroppata sgocciolata dallo sciroppo.

Disporre le zeppole in bella vista su una guantiera da portata eeeeeh Voilà!
Io le ho messe così, solo che non ho fatto la foto della guantiera, ma immaginatele, 6 zeppole, su una guantiera media argentata con i manici e il contorno con dei cordoni fini in rilievo e la base ricamata con dei disegni tipo onde e fiori. ;)

martedì 2 novembre 2010

Canestrelli (quelli veri)


Chi è che non conosce i mitici canestrelli? Sono una leggenda!
La buonissima pasta frolla e lo zucchero al velo doppio in superficie!
Non ci sono un infinità di modi per farli a differenza di altri dolci, ma girano molte ricette, ma l' unico vero canestrello credo sia questo. Parlo per gusto, dopo averli fatti sono andati via tutti, anche se devo dire che ne ho fatti pochini, dato che non avevo molti ingredienti, ma siccome volevo farli assolutamente e assaggiarli a tutti i costi, ho preferito farne pochi ma con le giuste dosi!

La mia ricetta l’ho ricavata da due fonti. Ne ho alternato il procedimento. Vi spiego innanzitutto il perchè gli ho fatti o meglio dire da dove è iniziata la voglia di prepararli.
Una settimana fa circa mi era arrivato per posta il famoso calendario della PANE ANGELI e spulciando tra le varie pagine, mi sono soffermata sui “Canestrelli Liguri al cacao”, però innamorata della versione classica, pensavo di eliminare il cacao (e fin qui tutto ok), non mi convinceva, però, il fatto di dover usare i tuorli d' uova sode :S e così pensando che ci fosse un errore di stampa (ma dubbiosa sul pensiero fatto perchè la pane angeli è molto attenta, veritiera ed affidabile in tutte le sue ricette così come nei suoi prodotti) ho creduto opportuno di consultarmi con vari blog e siti che avessero postato la ricetta dei classici canestrelli.
Ho letto vari siti ma la confusione cresceva, c’è chi metteva il tuorlo sodo, chi il tuorlo crudo.
Fin quando trovo un sito che corrisponde alla blogger di "menta e cioccolato" ;) (http://mentaecioccolatoblog.blogspot.com/2008/12/canestrelli-da-vera-pasticceria.html) in cui dichiarava :D che è proprio grazie al tuorlo sodo che si ottiene insieme alla frolla di burro e farina, il composto desiderato e tanto amato, molto simile, io direi : “del tutto simile” ad un canestrello!! :D
Svelato il mistero! Il tuorlo deve esser sodo! ;)
Poi la pane angeli metteva il lievito e io ero un po’ contraria, perché secondo me non aveva bisogno di lievitare un frollino del genere, inoltre molti siti compreso il blog di Menta e Cioccolato, non lo inseriva, così mi sono fatta una mia idea di ricetta, prendendo spunti vari.
Quindi in conclusione la mia alternanza si trova nel seguire gli ingredienti e il procedimento dalla fonte (il calendario, PANE ANGELI) e solo il confronto con il blog (http://mentaecioccolatoblog.blogspot.com/2008/12/canestrelli-da-vera-pasticceria.html). E in più, dato che avevo pochissimo zucchero al velo, ho seguito l’ utilissima tabella postata da cookaround. In più ho fatto delle piccole modifiche di dosaggio e ingredienti, causa di mancanza di prodotti in dispensa (come la fecola), sono venuti davvero bene, che credo di non aggiungere l’ingrediente mancante nemmeno nelle prossime ricette! 

Il brutto e che da questa ricetta per ottimi canestrelli ne saranno usciti poco più di trenta, che sembrano modesti ma contando di averli sottratti alla mia famiglia che li avrebbe fatti fuori in due minuti :P e averne riservati un po’ per il mio dolce fidanzatino, il giorno dopo non ho avuto nemmeno il piacere di gustarmeli con calma, anche se devo dire che sono riuscita quanto meno a prepararmi un ottimo tè con due di questi canestrelli.
Sono rimasta talmente traumatizzata (ahahah) che devo ASSOLUTAMENTE di ri-prepararli a breve :D
Poco prima il cielo mi ha regalato un fantastico fenomeno naturale che io amo più di molti altri fenomeni, rendendo il tutto così stupendamente fantastico: l’ Arcobaleno!! ::D


Comunque dopo tutto questo, ne ho fatto una mia versione!
Eccola qui!
La mia ricetta per 30 biscotti circa:

INGREDIENTI
Per l’impasto:
100 gr farina + 100 gr fecola o maizena (io ho messo solo la farina 200 gr in tutto)
120 gr burro
50 gr Zucchero al velo
2 tuorli d’uova sode
Un pizzico scarso di sale
Aroma (avendo in casa delle arance piccole, ho pensato di spremerne il succo di una piccola arancia -mezza tazzina da caffè, che nell’impasto non si è nemmeno lontanamente sentito, quindi consiglierei di aumentare il succo, o scegliere un aroma di mandorle, primo perché è l’abbinamento più adatto e secondo perché comunque, l’aroma in fialette in se è già molto forte, così non correrete il rischio che non si senta!)

Per decorare:
1 albume leggermente sbattuto
Zucchero a velo q.b.


PROCEDIMENTO

Per l'impasto:
Prendere un recipiente di acqua fredda immergervi le uova e a fuoco medio/alto fatele bollire fino a 22 minuti circa, finché non diventino sode (e appare una lieve crepa, segno di cottura avvenuta). Scolarle e passarle sotto l’acqua fredda e farle raffreddare prima di sgusciarle.
Setacciare la farina e la fecola sul piano del tavolo. Al centro del mucchio praticare una buca e mettere lo zucchero al velo, i tuorli sodi passati al setaccio (per facilità schiacciarle con un cucchiaino), il burro (consiglio di uscirlo un paio d'ore prima anche più dal frigo per facilitarne la lavorazione) e l’aroma.
Incorporare il tutto e impastare rapidamente, come si usa fare per la buona riuscita della frolla.
Qual’ora l’impasto dovesse risultare troppo morbido, porlo in frigorifero per 30 minuti.
Accendere il forno a 150, preriscaldate per 15 minuti.
Con un mattarello stendere l’impasto sul piano del tavolo infarinato in una sfoglia dello spessore di 1 cm e ritagliare i biscotti con uno stampino a forma di canestrello, (io ne avevo uno di Ø 4 cm e di Ø 2 cm, quindi li ho alternati, ma i veri canestrelli in commercio sono piccoli, quindi la seconda formina sarebbe ottima). Per il foro centrale potete praticare il buchino con la bocchetta di una siringa per dolci! ;)
Rimpastare i ritagli e procedere allo stesso modo fino all’esaurimento dell’impasto.
Spennellare con l’albume la superficie dei biscotti e infornare le teglie una alla volta, cuocendoli lentamente a fuoco basso (150/170) per 20 minuti. Questa cottura bassa di temperatura e lenta è data dal fatto che i canestrelli non essendo semplici biscotti non devono risultare croccanti e cotti a dovere, dato il loro spessore e la consistenza burrosa e friabile! Quindi fuoco lento per 20 minuti circa e se i biscotti si scuriscono dovete abbassare la temperatura. ;)
Appena usciti i canestrelli dal forno, aspettate che siano completamente freddi per mangiarli e mi raccomando mettete abbondante zucchero al velo!




Forse il biscotto da pasticceria in assoluto più buono al mondo! :P (mmm)
Che ne pensate?? :)