mercoledì 13 maggio 2020

Madeleine

Conoscete le petite madeleine o madeleinette? Quel dolcetto dalla forma un pò paffuta simile ad una barchetta ma con la “gobba”? Da sempre al centro del romanzo di Marcel Proust. Le Madeleine risvegliano ricordi ormai dimenticati… questa sensazione prende il nome di Sindrome di Proust o Madeleine de Proust.


Ingredienti (per circa 55 petite madeleine)

150 gr farina
100 gr burro
70 gr miele e 30 gr di zucchero (oppure io ho usato 70 gr di zucchero e 2 cucchiai di miele che sono circa 25 grammi)
2 uova (circa dai 120 a 130 gr pesati con guscio)
1 cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
1 fialetta di estratto di mandorla
1 bacca di vaniglia (io avevo una bustina di vanillina)
25 ml di latte (2cucchiai)
(buccia di mezzo limone opzionale se c’è già l’estratto di mandorle)

Procedimento

Iniziamo a fondere il burro e solo dopo in una ciotola sbattere le uova con lo zucchero e il sale, dopo di che setacciare la farina unita al lievito e versiamo alla ciotola con le uova, poco per volta continuando a mescolare. Aggiungere a filo continuando a mescolare e non tutti insieme il burro fuso, il latte mescolato al miele, vanillina o i semi di una bacca di vaniglia e la fialetta di aroma mandorla.

Coprirlo l’impasto con una pellicola e riporla in frigo per tutta la notte, se avete fretta l’importante è comunque farlo riposare a qualche ora, almeno 3.

Passata la notte in frigo, prima di preparare la teglia, preriscaldiamo il forno a 220 per 15 minuti e prepariamo lo stampo per petite madeleine (o madeleinette come preferite chiamarle), imburrandolo e infarinandolo. Riprendiamo il composto dal frigo che dovremo versare con l’aiuto di un cucchiaino, riempendo le sezioni per 2/3 quasi del tutto ma non completamente poichè lieviteranno un pò e si formerà la classica cupoletta che le contraddistingue. Infornatele per 4-5 minuti a 220°C e i restanti 5-6 minuti abbassando il forno a 180°C. Ricordate tra un infornata ed un’altra di tenere l’impasto eccedente in frigo e di prenderlo volta per volta, questo perchè è lo sbalzo termico a far creare le bellissime cupolette di cui andremo fiere, quelle che insieme al loro sapore di miele e mandorla si contraddistingueranno da dolcetti e plumcake vari.


Accorgimenti e conservazione

Potete conservarli in un contenitore ermetico per circa 5 giorni o congelarli in sacchetti adatti, basterà poi scaldarli in forno o al microonde per gustarli con un’ottima tazza di te.

Tratto dal romanzo di Proust
“…in una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè… ella mandò a prendere una di quelle focacce pienotte e corte chiamate maddalenine, che paiono aver avuto per stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo… portai alle labbra un cucchiaino di tè in cui avevo inzuppato un pezzetto di maddalena. Ma nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità inoffensive, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore… ” Che cosa era successo, che cosa aveva mosso il gusto di quella focaccia intinta nel tè? “…quel sapore era quello del pezzetto di maddalena che la domenica mattina a Combray quando andavo a salutarla nella sua camera, la zia Leonie mi offriva dopo averla bagnato nel suo infuso di tè o di tiglio.”
Marcel Proust – Alla scoperta del tempo perduto (Le Madeleine)

martedì 25 agosto 2015

Torta di Grano Saraceno

Ciao a tutti,
ritorno su questo spazietto virtuale dopo così tanto tempo, credo che ormai siano passati due anni! Molte cose sono cambiate ed anche molti hobby. Non ve la porto per le lunghe perchè non interesserebbe a nessuno! Mi dispiace solo che tutte le fatiche per questo blog, comprese ore di lavoro sui post e ritagli di tempo dopo il lavoro per aggiornarlo, siano andati persi, compresi i miei follower che mi seguivano costantemente. Per questo "abbandono" mi dispiace, spero siate comprensivi, perchè non sono riuscita a tenere testa a tutto ciò che richiede tenere in piedi un blog in maniera curata e decente e sostenere a mia volta i blog che seguivo. La "cosa" è diventata più grande di me e più grande di quello che doveva essere anche perchè io già di mio sono abbastanza attenta ai particolari. =D  La voglia di cucinare e sperimentata poi è andata via via perdendosi, un pò per via di un piccolo incidente in cucina e un pò per via del tempo misto al fatto che in cucina ho i minuti contati dovendola "dividere" con mia madre. (-,-)"

Detto ciò, non so se questo possa essere un ritorno, ma cercherò di tanto in tanto a farmi viva con qualche ricettina. Purtroppo gli impegni sono cresciuti notevolmente tra lavoro, casa e famiglia. Spero possiate capirmi e vogliate entrare per gustarvi ancora qualche dolcetto! :P

Vi propongo questa torta di Grano Saraceno. Dal gusto un pò particolare seppur molto delicato. 
Il grano saraceno ha una forma piccolissima poco più piccola delle lenticchie e sono schiacciati e variano da un colore verde/grigiastro a beige/marrone chiaro ed è molto usato soprattutto nel Trentino Alto Adige tra pietanze dolci e salate, molto buona è di fatti la pasta fatta in casa.
Intorno al web si legge di tutto su questa torta, compreso il suo gusto che dovrebbe essere "grezzo" e "rustico". A mio avviso, questa torta non mi sa per niente di rustico. La differenza della farina rispetto a quella normale chiaramente si nota ma non guasta perchè rimane un gusto molto delicato. Io l'ho definito un pò "vegetale", mi ricorda il sapore di un non so che di erbaceo :D

La ricetta tradizionale la propone con la marmellata di mirtilli rossi o comunque qualsiasi marmellata che sia acidula come anche ribes, lamponi e frutti di bosco in genere poichè contrastano il gusto del grano saraceno. 
Io personalmente avrei voluto provarla con i mirtilli rossi e invece sono stata costretta a usare solo una marmellata mista di frutti di bosco dove c'erano frutti in percentuale sempre minore rispetto alla quantità di ingredienti e il fatto che erano più frutti faceva in modo che non si capiva di cosa sapesse a parte il dolce dello zucchero. Quindi se vi trovate nel mio caso vi sconsiglio vivamente di prendere una composta di più frutti insieme.


INGREDIENTI
(ricetta adatta ai celiaci poichè il "grano saraceno" fa parte dei cereali e comunque a dispetto del nome è privo di glutine)

per l'impasto:
farina di grano saraceno, 250 gr
burro, 250 gr
zucchero, 250 gr (divisi in 150+100)
mandorle tritate, 250 gr (io non le ho messe)
uova, 6
lievito per dolci, 1 bustina
sale, 1 pizzico

per farcire e decorare:
un vasetto di marmellata di mirtilli rossi (450 gr circa)
zucchero a velo, (50 gr circa)

PROCEDIMENTO
Lavorare il burro a temperatura ambiente con 150 gr di zucchero. Unite i tuorli uno per volta mescolando fino ad avere un composto spumoso. Aggiungere un pizzico di sale, la farina di grano saraceno, le mandorle tritate e continuare a mescolare l'impasto.
Montate gli albumi a neve molto ferma unendo, poco per volta, lo zucchero rimasto.
Incorporare delicatamente gli albumi all'impasto.
Imburrare una teglia da 24 cm di diametro circa, versare il composto e cuocere in forno a 180°C per circa mezzora secondo il proprio forno (il mio è a gas e cuoce velocemente).
Sfornare e lasciare raffreddare, dopo di che tagliare in due e spalmare uno strato di marmellata, richiuderla e spolverizzare di abbondante zucchero a velo.


mercoledì 15 maggio 2013

Riflessioni di primavera e Budino al limone


Una casa di ricordi



Lasciarsi cullare dalla brezza estiva sorseggiando un po’ di limonata, con i veri limoni di casa, su un’altalena che ricorda una vita, regalo di una persona cara che ora non c’è più. Niente tristezza solo nostalgia di quei tempi ormai nulli, ormai lontani che quasi svaniti riaffiorano sussurrandomi ciò che ero tanti anni fa.. una bambina poi una ragazzina che su quest’altalena ha sognato ad occhi aperti, ha sofferto e pianto senza che nessuno se ne accorgesse! I momenti da piccola a sognare un ragazzo per bene a incavolarsi con ciò che vorrebbe e cosa non poteva avere. Mi lascio cullare dalle voci di altri bambini che giocano in un campetto non molto distante da casa mia.. le voci che diventano famigliari sono così rassicuranti. Ricordo le estati precedenti a questa. Il mio star bene quando sul terrazzo mi incantavo distesa a veder il cielo stellato. Le letture in giardino, poi gli esami e a ripassare sempre li. Come sono gelosa di quest’altalena e di questo posto che mi trasporta nel tempo con una leggerezza che vorrei quasi non separarmene.
Ora tutto è cambiato e ci saranno cose maggiori da affrontare ecco perché qui mi sento cullata e protetta al sicuro dalle minacce.
C’è una differenza, oggi qui, una persona che mi vuole bene e tanti propositi da strutturare insieme, se solo avessimo le giuste opportunità. Non fisicamente (anche), ma con lui ho ripreso a sedere qui!
L’estate per me è così ricca di emozioni, talvolta impercettibili, ma è la mia stagione, sono nata e cresciuta qui e in questo bellissimo sole, casa, mare, ho affrontato tutta me stessa piaceri e dispiaceri, amori e amicizie, feste e incontri, speranza e desideri..delusioni! C’è tanta paura di non ricordare più chi sono stata, a volte non vorrei che questi ricordi riaffiorassero, il più delle volte vorrei poter riuscire a combinare qualcosa di buono da qui in avanti. Questa è la vita e si va avanti.

 
Facciamo del nostro meglio ma riserviamoci questi spazietti tutti per noi ;) Un giorno potrebbero servirci per riprendere ed uscire da strani pensieri che ci affliggono o solo per fare chiarezza in un momento poco stabile e di piena confusione

“da un mio pensiero della scorsa primavera-estate, che puntualmente torna riflessiva, ogni anno la stessa, non cambia mai..eppure da quest’anno tante cose sono cambiate prima molto brutte e poi qualcuna bella e piena di speranza..vorrei non dovermi ricredere un domani, sperando che sia la volta buona che diventi una svolta.”








Per 4 stampini piccoli, per intenderci per 4 bicchieri.
(il composto stringe molto)

Latte, 650 ml
La scorza di 2 limoni
Farina, 35 gr
Zucchero, 60 gr
Tuorli, 5

Portare a ebollizione il latte con la scorza di limone e spegnete il fuoco.
In una ciotola lavorare i tuorli con lo e infine la farina. Amalgamare il composto e unirvi a filo lentamente e delicatamente il latte al limone mescolando di continuo. Fate cuocere a fuoco medio per 10 minuti e girate ogni tanto perché rischia di attaccarsi al fondo e bruciare. Spegnete e versate in uno stampo per budini, meglio se in silicone perché più comodi e fatelo intiepidire.
Dopodiché mettetelo in frigo per 40 minuti.



PS: se userete uno stampo in silicone verrà via in un niente altrimenti potete immergere lo stampo in anqua calda e con un coltello staccare il budino dai bordi dello stampo facendo attenzione che non si rompa!