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martedì 25 agosto 2015

Torta di Grano Saraceno

Ciao a tutti,
ritorno su questo spazietto virtuale dopo così tanto tempo, credo che ormai siano passati due anni! Molte cose sono cambiate ed anche molti hobby. Non ve la porto per le lunghe perchè non interesserebbe a nessuno! Mi dispiace solo che tutte le fatiche per questo blog, comprese ore di lavoro sui post e ritagli di tempo dopo il lavoro per aggiornarlo, siano andati persi, compresi i miei follower che mi seguivano costantemente. Per questo "abbandono" mi dispiace, spero siate comprensivi, perchè non sono riuscita a tenere testa a tutto ciò che richiede tenere in piedi un blog in maniera curata e decente e sostenere a mia volta i blog che seguivo. La "cosa" è diventata più grande di me e più grande di quello che doveva essere anche perchè io già di mio sono abbastanza attenta ai particolari. =D  La voglia di cucinare e sperimentata poi è andata via via perdendosi, un pò per via di un piccolo incidente in cucina e un pò per via del tempo misto al fatto che in cucina ho i minuti contati dovendola "dividere" con mia madre. (-,-)"

Detto ciò, non so se questo possa essere un ritorno, ma cercherò di tanto in tanto a farmi viva con qualche ricettina. Purtroppo gli impegni sono cresciuti notevolmente tra lavoro, casa e famiglia. Spero possiate capirmi e vogliate entrare per gustarvi ancora qualche dolcetto! :P

Vi propongo questa torta di Grano Saraceno. Dal gusto un pò particolare seppur molto delicato. 
Il grano saraceno ha una forma piccolissima poco più piccola delle lenticchie e sono schiacciati e variano da un colore verde/grigiastro a beige/marrone chiaro ed è molto usato soprattutto nel Trentino Alto Adige tra pietanze dolci e salate, molto buona è di fatti la pasta fatta in casa.
Intorno al web si legge di tutto su questa torta, compreso il suo gusto che dovrebbe essere "grezzo" e "rustico". A mio avviso, questa torta non mi sa per niente di rustico. La differenza della farina rispetto a quella normale chiaramente si nota ma non guasta perchè rimane un gusto molto delicato. Io l'ho definito un pò "vegetale", mi ricorda il sapore di un non so che di erbaceo :D

La ricetta tradizionale la propone con la marmellata di mirtilli rossi o comunque qualsiasi marmellata che sia acidula come anche ribes, lamponi e frutti di bosco in genere poichè contrastano il gusto del grano saraceno. 
Io personalmente avrei voluto provarla con i mirtilli rossi e invece sono stata costretta a usare solo una marmellata mista di frutti di bosco dove c'erano frutti in percentuale sempre minore rispetto alla quantità di ingredienti e il fatto che erano più frutti faceva in modo che non si capiva di cosa sapesse a parte il dolce dello zucchero. Quindi se vi trovate nel mio caso vi sconsiglio vivamente di prendere una composta di più frutti insieme.


INGREDIENTI
(ricetta adatta ai celiaci poichè il "grano saraceno" fa parte dei cereali e comunque a dispetto del nome è privo di glutine)

per l'impasto:
farina di grano saraceno, 250 gr
burro, 250 gr
zucchero, 250 gr (divisi in 150+100)
mandorle tritate, 250 gr (io non le ho messe)
uova, 6
lievito per dolci, 1 bustina
sale, 1 pizzico

per farcire e decorare:
un vasetto di marmellata di mirtilli rossi (450 gr circa)
zucchero a velo, (50 gr circa)

PROCEDIMENTO
Lavorare il burro a temperatura ambiente con 150 gr di zucchero. Unite i tuorli uno per volta mescolando fino ad avere un composto spumoso. Aggiungere un pizzico di sale, la farina di grano saraceno, le mandorle tritate e continuare a mescolare l'impasto.
Montate gli albumi a neve molto ferma unendo, poco per volta, lo zucchero rimasto.
Incorporare delicatamente gli albumi all'impasto.
Imburrare una teglia da 24 cm di diametro circa, versare il composto e cuocere in forno a 180°C per circa mezzora secondo il proprio forno (il mio è a gas e cuoce velocemente).
Sfornare e lasciare raffreddare, dopo di che tagliare in due e spalmare uno strato di marmellata, richiuderla e spolverizzare di abbondante zucchero a velo.


domenica 30 settembre 2012

Pasta di Zucchero

Ormai si parla sempre più di torte e decorazioni in pasta di zucchero. Ho ancora alcune idee da proporvi e per velocizzare senza appesantire i post ho pensato a postare qui in questo link la ricetta della preparazione ed i trucchetti per la pasta di zucchero così che in ogni ricetta dove la utilizzerò farò riferimento a questa pagina. Man mano che scoprirò e proverò altri suggerimenti modificherò questo post! ;)

In attesa di altre tortine.... :P


Ingredienti:
500 gr di zucchero a velo
50 gr di glucosio
5 gr di gelatina in fogli
60 ml acqua
colorante alimentare (facoltativo)

Preparazione:
Setacciate lo zucchero a velo in una terrina.
Tagliate in piccoli pezzi e mettete a mollo nei 60 ml di acqua la gelatina in fogli per 10 minuti. Al termine strizzate e trasferite in un pentolino con il glucosio e tenete sul fuoco dolcissimo per pochi attimi giusto il tempo che si sciolga il tutto, ma non fate bollire altrimenti butterete tutto perchè non sarà più ideale per la preparazione.

Versate a filo sullo zucchero a velo e cominciate pian piano a impastare, non abbiate timore, all'inizio sembrerà non legarsi mai, farete fatica, ma a poco a poco legherà e vi sembrerà anche si dover buttare tutto e penserete di non saperla gestire perchè dura e collosa come attack :D ma andate per gradi e con tanta pazienza, se necessario, versate pochissima acqua a temperatura ambiente...poche gocce alla volta.
Formate un panetto. Ecco qui la vostra pasta di zucchero bianchissima e candida.

Se preferite coloratela con il vostro colorante, in gel o in polvere. Quest’ultimo dovrà essere diluito in pochissima acqua. Quella in gel colora prima, ma comunque dovrete metterci olio di gomito per un colore omogeneo e vivace. Quindi coloratela e lavorate fino a raggiungere il colore desiderato.

Ora potete conservare il panetto avvolto in una pellicola e chiuderlo in una scatola di latta (quella per i biscotti è ottima).

Al momento dell’utilizzo se la trovate molto dura, completamente non lavorabile e difficile da gestire mettete nel microonde, io non avendolo non so che modalità e tempo quindi accendo il forno per 5 minuti al max poi lo spengo e a forno spento metto in una teglia il panetto un po’ schiacciato se riuscite. Toglietelo appena si ammorbidisce un po’ e lavoratelo, risulterà un po’ appiccicaticcio o appena “sudato” :D anziché seccarlo ulteriormente con altro zucchero a velo, potrete spolverizzare e stendere la pasta con dell’amido di mais (detta anche maizena). Stendetela con il matterello di pochi millimetri ad esempio 3 perchè risulterà stucchevole ma potete fare come preferite, avendo cura di spolverizzarla perchè si attaccherà.


RICORDATE CHE:
- la pasta di zucchero teme l’aria,
- avvolgetela sempre nella pellicola la parte che avanza e che non dovrete utilizzare,
- dura un paio di mesi conservata nella pellicola da cucina,
- per stenderla spolverarla con amido di mais per non seccarla ulteriormente,
- se quella avanzata al prossimo utilizzo risultasse dura e non lavorabile, mettete nel microonde o a forno spento precedentemente acceso, per qualche minuto.

martedì 28 febbraio 2012

Farinata di ceci

Ciao FoodBlogger scusate se sono sparita epr così tanti mesi, ho avuto qualche probelmino di salute, in più al mio ritorno ho trovato il pc che si era rotto (-,-)" NERVIII... poi notizia: ho deciso di aprire un altro blog, molto più semplice e senza troppe sofisticherie proprio perchè tratta delle mie creazioni manuali con uncinetto, pannolenci e tutto ciò che sia creativo. Se siete curiose visitatelo  Cestini di Lana

Ed ora a noi ;) con una ricettina antica e salata!
 

La Farinata di ceci o Cecina che dir si voglia è un piatto di origine Ligure precisamente di Genova risalente al 1200 circa. Fa parte di quei piatti poveri nati fin dalla notte dei tempi. Un piatto sicuro come il classico "Gateau di patate".

 



Per chi non l'ha mai assaggiata posso dire che o la si ama o la si odia, il gusto dei ceci è molto forte e nonostante io sia una gran mangiatrice di legumi e ceci in particolar modo, non mi gusta poi così tanto. Rimane morbida ma essendo una pastella e non un impasto si compatta ma non si solidifica... un pò come il Gateau. ;)

Come la tradizione Ligure impone la Farinata deve rimanere a riposare una notte intera.. c'è chi la fa riposare tre ore chi solo un ora, come nel caso della ricetta stampata sulla confezione delle farine "Molino Chiavazza". Inoltre la tradizione prevede che si utilizzi una padella in rame o alluminio.

Io ho fatto riposare una notte, volevo fare le cose per bene.. ;) un pò titubante del risultatao perchè come una sciocca credevo ne uscisse una focaccia o forse ci speravo soltanto :P golosa come sono :D invece essendo una pastella, come per la preparazione delle pettole, anche a cuocerlo 2 ore rimane morbido, il segreto sta nel rendere la superficie in una deliziosa crosticina. L'ho fatta cuocere in una normale teglia da forno.



Ingredienti:

farina di ceci, 300 (per me MOLINO CHIAVAZZA)
olio d'oliva, 2 cucchiai
rosmarino fresco, 1 rametto
sale, q.b.
pepe, q.b.
acqua, 700 ml

Procedimento:
stemperare la farina di ceci in acqua in modo da formare una pastella liquida (circa 0.70 che equivalgono a 700 ml di acqua). Mescolare facendo attenzione che non si formino grumi. Aggiungere un rametto di rosmarino e lasciare riposare una notte (come vuola la tradizione). Rimuovere il rosmarino, aggiungere due cucchiai di olio d'oliva e sale, mescolando il tutto. Versare in una teglia piana fino a raggiungere un centimentro di altezza.
Preriscalda il forno per 15 minuti a 200°C e infornare per 30 minuti circa a 200°C controllate che sia cotta tenendo presente che sarà sempre morbida all'interno. Se preferite anche per completare la cottura, accendete il grill per qualche minuto finchè no nsi formerà una lieve crosticina dorata.
Tagliate a piacere, in pezzi o come vuole la tradizione a rombi allungati e gustate ;)

 

mercoledì 7 settembre 2011

Il Dulce de Leche e il ritorno dell'autunno

 Ciao a tutti e bentornati dall’estate, avete finito con le vacanze, chi è partito e ritorna al lavoro, chi non lavorerà affatto e chi si godrà ancora qualche magnifico giorno che settembre, seppur un po’ malinconico, ci donerà!! :D
Settembre è il mese tipico della tristezza post vacanze e del trauma pre rientro alla vita quotidiana. All’inizio ti sembra di desiderare l’autunno così come l’inizio di una tiepida primavera, come quando da bambini c’era da iniziare la scuola con tutti i colori e i diari nuovi a farci rallegrare. Dopo però hai nostalgia dei giorni passati e vorresti tornare indietro di una settimana.
Vi propongo, per iniziare questa prossima stagione, una cosuccia molto golosa e dolce e sarà per alcuni un post di consigli perché è una preparazioni che molti non sanno. Sto parlando del “Dulce de Leche” che spesso per ottenerlo si fa bollire una lattina di latet consensato in una pentola a pressione piena di acqua che supera la lattina, per 2 ore. Ma spesso alcuni cose non si trovano nei super mercati e quindi io vi spiego come nasce dal principio, in fondo la lattina abbrevia la manualità, ma vi dirò come fare del buonissimo Dulce con solo latte e zucchero. ;)
Si può. Ho tenuto conto di alcuni post di blog tanto per confrontarmi:

Il dulce de leche è definita una salsa mou, proprio dal suo inconfondibile, docle e goloso gusto che ricorda le caramelle mou o toffee. Chiamata anche marmellata di latte per la sua consistenza simile alla crema di nocciola –nutella-. Non vi resta che provarla è una vera tentazione.
Per me è stato il primo esperimento sicuramente la prossima volta che la preparerò sarà un po’ più chiara.
Ricordatevi che verrà più duro se prolungherete la cottura e può capitare che nella conservazione in frigo, mediante dei vasetti a chiusura ermetica, potrebbe risultare molto dura, ma in questo caso basta farlo riscaldare a bagnomaria per qualche minuto.
Con questa ricetta della mia “Salsa Toffee” (come mi piace chiamarla) o più comunemente “Dulce de Leche” vi anticipo che preparerò dei dolcetti niente male di origine Straniera. Sicuramente molti di voi avranno già capito. Per cui leccatevi i baffetti e andiamo avanti a leggere insieme come preparare questa “Salsa Mou” :P in attesa del dolce correlato del prossimo post. ;D

Ingredienti
500 ml di latte intero
125 gr di zucchero
la punta scarsa di un cucchiaino di bicarbonato di sodio

Procedimento
Prendete un pentolino con le pareti antiaderenti con bordi alti, io ho preso un bollilatte in acciaio (per intenderci ho preso quello comune che possediamo tutte, della batteria di pentole).
Versateci lo zucchero fate riscaldare un po’ ma non lo rendete completamente liquido a sciroppo. Io l’ho fatto per distrazione di lettura e ho assistito impaurita, non curante, della reazione chimica (non so se sia giusto chiamarla chimica, ma mi diverte, ora, prima per niente :D) Comunque il processo che avrete in nemmeno un secondo mentre verserete il latte sarà quello di sentire uno scoppiettio e di ritrovarvi lo zucchero a sciroppo come un tutt’uno, un cristallo :D ahahah Oddio!
Se invete eviterete di scioglierlo tutto, ma lo farete imbrunire un po’ lo zucchero, dopo potete versarvi il latte a temperatura ambiente. Non vi resta che mescolare continuamente per mezz’ora un ora.
Quando il latte accenna a bollire dovete aggiungere una punta scarsa di bicarbonato. Dovrebbe arrestare un po’ la schiuma ma dovreste domarla un po’ perché uscirà sempre.
Dovete giocarci un po’ appena sta per uscire la schiuma allontanate la pentola dal fuoco e la rimettete. Appena ritorna di nuovo su la schiuma dovrete togliere la pentola e immergerla per pochi secondi nella vasca del lavandino con poca acqua, giusto 2 centimetri. E farvi raffreddare, questo processo simile ad uno shock farà in modo che a poco a poco si addensi, mentre il fuoco fa in modo di cuocere il caramello.
Procedete con questo metodo per 3 o 4 volte. Vi dovete basare voi. E vi accorgerete quando sarà pronto perché la schiuma chiara scomparirà per dare spazio ad una più bassa e leggere schiuma bruna e restando liquida sembrerà densa mentre la guarderete girare.
Appena è pronta spegnete il fuoco e continuate a girare per un minuto e per velocizzare il processo di rappresa e raffreddamento immergete nella vasca del lavandino, con poca acqua come poco prima e girate, si addenserà in pochi istanti, e diventerà collosa come il caramello e saprà di caramelle “Alpenliebe” e “Mou”. La sua filantezza assomiglierà al momento in cui mangiate una barretta di mars :P
Mmmmmm
  
Accorgimenti
- se volete conservarla potete metterla in dei vasetti a chiusura ermetica, io prevedevo di usarla tutta in giornata per la preparazione di un dolce, che presto vi svelerò e visto che era solo un bicchiere, l'ho versata in un bicchiere di vetro e coperto con carta alluminio e messa in frigo. Dura solo due giorni conservata così perchè poi il sapore del latte si farà sentire non più tanto fresco e delicato.

- tenete conto che con queste dosi ne ricavate solo un bicchiere tipo quelli della nutella con i disegnini, perchè si stringe moltissimo in cottura e addensamento, se ve ne serve di più aumentate le dosi in proporzione, come sempre! ;)